venerdì 9 novembre 2012

saluzzo: "le regole vanno rispettate...." aggiornamento 6 novembre

Martedi 6 novembre viene smontata la tenda concessa da un privato per accogliere i migranti “traslocati” dalla stazione ferroviaria ad inizio giugno. La tenda, che durante l’estate ha ospitato 36 persone, era stata montata al Foro Boario e successivamente spostata (fine agosto) nei pressi della ex casa del cimitero per lasciare posto agli stands della Fiera della Meccanizzazione Agricola.
Lo smontaggio, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, avrebbe dovuto sancire la fine della lunga stagione dei braccianti africani. Ma non è andata così…

Nella tenda dormivano ancora 5 persone, altre 15 erano nella casa, 7 al Foro Boario sotto tende di fortuna. La maggior parte di esse in possesso di  un contratto con scadenza a metà o fine novembre, altri a fine dicembre.  Chi non ha un contratto lavora in nero, altri stanno aspettando di essere pagati dai padroni e lasceranno Saluzzo nei prossimi giorni. 4 gli “sfrattati” dalla caritas che ha chiuso i battenti la settimana scorsa.
Mercoledi mattina una delegazione di migranti si è recata in comune per chiedere un incontro con il sindaco e discutere la questione. Non ha ricevuto alcuna risposta.
Alla sera alla casa del cimitero si è presentata l’infaticabile assessore Marcella Risso insieme ai 2 educatori assunti dal comune per il cosiddetto “Progetto Accoglienza” con l’intento di  “invitare” gli “ospiti” a lasciare l’immobile. Ad aspettarli c’erano tutti, compresi i migranti del Foro Boario e il Comitato Antirazzista. I migranti determinati a restare fino alla scadenza dei contratti, disposti a pagare un affitto/rimborso spese al comune almeno per tutto il mese di novembre (pochi giorni!); la rappresentante del comune determinata a sgomberare l’edificio.
C’è tensione, affiorano malumori nei confronti della Caritas che ha chiuso senza concedere proroghe per i lavoratori.
Il discorso è semplice, coerente con la litania recitata per tutta l’estate: “Le regole vanno rispettate. Il progetto accoglienza è finito, vi abbiamo concesso di restare qualche giorno in più, ora dovete andare. Se non lo farete spontaneamente (spontaneamente? ndr) saremo costretti ad intervenire ma vorremmo evitare di farlo per non finire male la stagione. Questa casa era stata occupata già a marzo e non abbiamo denunciato nessuno, non costringeteci a farlo adesso. Abbiamo già fatto tanto per voi, oltre non possiamo andare”. La risposta dei migranti: “La casa è così malandata che non la darete a nessun altro se noi andiamo via, lasciateci ancora un po’ di tempo, per noi ogni giornata di lavoro è preziosa, andremo a dormire fuori al freddo piuttosto che lasciare la città, siamo disposti a pagare”. Niente da fare: “Il tempo è scaduto, chiedete ai vostri datori di lavoro, cercatevi degli alloggi da affittare”. Ma si sa il rapporto con i datori di lavoro non è facile per i migranti, per non parlare delle difficoltà ad affittare case, a causa dei prezzi esosi praticati a Saluzzo, delle garanzie richieste e della insormontabile diffidenza nei confronti di chi ha il difetto di avere la pelle nera e un lavoro precario. Ne sanno qualcosa anche quelli del Comitato Antirazzista, per tutta l’estate e in questi giorni in particolare alla ricerca disperata di alloggi da affittare a Saluzzo e nel circondario.
La trattativa va avanti, i toni si accendono. La proposta dell’assessore di chiudere la casa domenica per consentire ai presenti di organizzarsi non viene accettata. Spunta una proposta: liberare l’area del Foro Boario (dove inevitabilmente i migranti cacciati dalla casa andrebbero), aspitare tutti nella casa del cimitero fino a fine novembre in cambio di un rimborso spese, alcuni volontari del Comitato Antirazzista a fare da garanti.
La proposta è stata formulata per scritto nella giornata odierna, sottoscritta dai migranti e dai volontari e portata al sindaco: “Rietnuta assolutamente prioritaria l’esigenza di dare accoglienza e risposta alla legittima richiesta dei migranti di proseguire il progetto di ospitalità oltre il termine ufficialmente previsto ma per il solo breve periodo del mese in corso al fine di non vanificare il diritto al lavoro e alla dignità personale così faticosamente perseguiti dagli immigrati e riconosciuti degni di tutela dalla stessa amministrazione con il progetto predisposto nei mesi primaverili ed estivi”. Nel frattempo i migranti restano dove sono.
Rimane la sensazione e l’amarezza di essere ormai intrappolati in un copione già scritto, che va ripetendosi da due anni, sfiancante, assurdo. Nel film del “Progetto Accoglienza” il comune recita il ruolo di chi detta le regole del gioco, il Comitato Antirazzista dice quello che gli altri non possono dire e soprattutto rivendica il diritto dei migranti ad essere riconosciuti titolari di diritti elementari (casa, lavoro, autodeterminazione) e non solo destinatari della pubblica assistenza e beneficienza, i migranti sono troppo facilmente ricattabili per far sentire la loro voce. Sullo sfondo tutti gli altri, compresi coloro che, in silenzio, si sono dati da fare per migliorare la qualità della vita ai braccianti africani nel periodo di permanenza a Saluzzo, senza preoccuparsi troppo di quando se ne sarebbero andati via, dimostrando nei fatti quale è il significato della parola  “accoglienza”.

1 commento:

  1. 8 novembre
    ieri sera la giunta comunale di saluzzo ha concesso ai migranti di restare presso la casa del cimitero fino a fine novembre.
    Una buona notizia anche per il comitato antirazzista.

    la stagione era cominciata con l'occupazione della casa da parte dei migranti a fine marzo, il comune aveva risposto con i carabinieri; finiamo con una delibera che riconosce la legittimità delle richieste dei migranti e permette loro di restare nella casa stessa.

    a questo punto tanto varrebbe lasciarla a disposizione per tutto l'anno!

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