sabato 28 maggio 2011

Che strano: una nuova operazione di repressione

Alle prime ore dell’alba di venerdì 27 maggio, su ordine della magistratura, venivano disposti 2 ordini di custodia in carcere, 5 arresti domiciliari e 1 obbligo di dimora a carico di alcuni antifascisti cuneesi e piemontesi per gli avvenimenti di Cuneo del 26 febbraio 2011, quando un nutrito gruppo di antifascisti intendeva opporsi all’apertura della sede di casapound a Cuneo, città medaglia d’oro per la resistenza.

Molti sono i pensieri che affollano la mente in questo momento...


26 febbraio Cuneo

In quella data i “fascisti del terzo millennio” volevano inaugurare l’apertura della loro sede nella città di Cuneo, città medaglia d’oro per la resistenza, città posta ai piedi di montagne che durante la resistenza si sono popolate di partigiani e di lotta antifascista, ai piedi di numerose valli in cui i fascisti mostrarono tutta la loro bestialità bruciano decine di paesi e uccidendo centinaia di civili inermi.
Cuneo dista pochi chilometri dalla martoriata Boves, ricordata per la strage che la riguardò.

martedì 24 maggio 2011

No Tav! MADDALENA: PRIMO TENTATIVO FALLITO!!!


Inizia così la Libera Repubblica della Maddalena.
Da questa mattina attorno al presidio Clarea si respira un’aria nuova. Sembra che finalmente uno dei luoghi maggiormente violentati dall’autostrada della Val di Susa abbia ritrovato una sorta di serenità. Questa notte chi voleva invaderlo ha dovuto fare marcia indietro. La determinazione di chi ha deciso di prendere in mano il proprio futuro ha saputo spiazzare gli avversari. E’ iniziata l’avventura, anzi ha preso una svolta. Nei prossimi giorni ma soprattutto nelle prossime notti dovremo essere tanti. Per dimostrare, come questa notte, che siamo tanti e determinati a vincere. Sul posto c’è molto spazio per accamparsi con le tende, c’è l’acqua e una natura lussureggiante. Insomma un posto ideale per passare delle splendide ore in quell’atmosfera conviviale tipica del nostro movimento. L’invito è aperto a tutti,  si può raggiungere il presidio sia da Chiomonte che da Giaglione, a piedi, in bici e (fino a un certo punto) anche in macchina. Questa sera (ed anche nei giorni a seguire) ci sarà un’assemblea alle ore 18:30. I segnali sono chiari, dobbiamo resistere una settimana. Una soltanto e saltano i fondi europei.
Breve cronaca dalla notte di lotta.
Ieri sera, dopo attente valutazioni sui “campanelli dall’arme”, è stato deciso di accorrere tutti alla Maddalena. La consueta riunione del lunedì sera al presidio Picapera ha subito espresso questa volontà. In poche ore, nonostante lo scarsissimo anticipo, circa 300 No Tav si sono trovati al presidio per cominciare a barricare tutte le vie d’accesso. Ognuno ha contribuito a suo modo nell’operazione. Il risultato è stato subito evidente a chi voleva invece farci la sorpresa. Per le forze dell’ordine l’unica possibilità rimaneva (e forse rimane?) la complicata apertura del guard-rail nei pressi agli imbocchi delle corsie sotto il piazzale della Maddalena. Il popolo No Tav  è rimasto tutta la notte schiarato e pronto a resistere. Tanto è bastato a far desistere la controparte che è restata rintanata nella galleria per oere senza saper bene cosa fare, per poi allontanarsi senza farsi vedere. Questa mattina il questore e il prefetto si riuniscono per decidere la linea da adottare per risolvere il problema e (a detta loro) per lavorare in sicurezza.
Una cosa è sicura: TROVERANNO LUNGO!

http://www.notav.info/

martedì 17 maggio 2011

La potenza di un’apparizione: verso lo sciopero precario!

img_0392La potenza di un’apparizione: verso lo sciopero precario!

Da un po’ di tempo da Torino non arrivavano buone notizie. Dal Lingotto poi. Se nessuno ricorda più il discorso di Veltroni che lanciava la sua candidatura alla guida del PD, sicuramente molti ricordano i continui attacchi ai lavoratori che il ben più influente Marchionne è solito proferire da quella sede.
In occasione del XXIV Salone Internazionale del Libro, San Precario – evocato dai ReRePre, la Rete dei Redattori Precari ovvero dai lavoratori e dalle lavoratrici che rendono possibile la pubblicazione dei libri – ha deciso di farsi un giro tra gli stand della fiera.
15 sono i personaggi italiani scelti dai curatori della mostra per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia: “Protagonisti il cui pensiero – e in molti casi la stessa ‘vita esemplare’ – ha travalicato il confine della pagina letteraria ed è diventato matrice dell’identità di noi italiani d’oggi’.
Ma l’oggi è per molti, per troppi, ‘vita precaria’; e quindi non può che essere Lui, il Santo di precarie e precari, il 16° personaggio di questo nostro paese.
Venerdì sera il prologo: i devoti del Santo irrompono alla patinata festa della casa editrice Minimum Fax. Al ritmo travolgente della Samba Band viene annunciata la presenza del Santo alla Fiera e i devoti del santo ottengono cocktails in cambio di santini. Con un brindisi precario viene inaugurata la tre giorni!
La giornata di sabato inizia con un giro tra gli stand, muniti di volantini e poster verde fluo per colpire simbolicamente gli editori precarizzatori. I devoti del Santo raccolgono l’approvazione dei lavoratori e dei visitatori che, incuriositi, si informano e si fermano a scattare foto. Qualche standista si fa coraggio, e si avvicina per chiedere di poter partecipare attaccando i post-it con le scritte “Libro Dop – Denominazione di origine precaria” e “Libro 3×2 – fatto da 3 redattori al prezzo di 2″ che i devoti del Santo stanno appiccicando sui libri e gli stand di Mondadori, Rcs, Einaudi e altre case editrici. I ReRePre colgono l’occasione per denunciare la propria condizione lavorativa, condivisacon chi in quel momento sta lavorando in fiera. Il grido “sciopero sciopero sciopero precario” comincia a riecheggiare nei padiglioni della fiera.
Intanto, il Santo lancia un’anatema nei confronti di un libro che fa apologia della precarietà, e annuncia una contestazione diretta appunto contro la presentazione del volume “Perchè la precarietà ci salverà” di Thomas Murphy, edito dalla casa editrice Narioca PresS, prevista per il giorno seguente al Salone.
Nel pomeriggio i devoti, accompagnati dall’immancabile Samba Band, dai compagni del C.s. Gabrio e dai lavoratori di ALATO, improvvisano un corteo nel centro commerciale del Lingotto, distribuendo questionari per lo sciopero precario.
Una commessa folgorata sulla via di Damasco, si precipita a chiedere informazioni sullo sciopero precario, altri leggono incuriositi; anche la Feltrinelli viene invasa dai post-it. Il clima è allegro, una troupe di “Presa Diretta” ne approfitta per intervistare alcune redattrici precarie.

La serata si conclude al C.s Gabrio con la duplice presentazione del libro “Rumble bee” di Philopat e Duka (le avventure di uno standista/scrittore precario) e del secondo numero dei Quaderni di San Precario.
La domenica mattina i devoti arrivano al Lingotto accolti da un’imponente schieramento di zelanti tutori dell’ordine, la contestazione preoccupa: Thomas Murphy e la tranquillità del Salone devono essere tutelati! Lo stand di Narioca Press è allestito di fianco a quello di AgenziaX. Con uno stratagemma San Precario riesce ad arrivare fino allo stand in cui era prevista la presentazione del libro incriminato. E qui, tra gli sguardi increduli degli astanti, lo svelamento: Narioca Press non esiste, è l’anagramma di San Precario!
Anche gli agenti in borghese rimangono a bocca aperta: “Ma è l’anagramma! Non ci avevamo pensato!”. Sotto la copertina del libro del supponente difensore della precarietà si celano in realtà i Quaderni di San Precario… Svelata la beffa i precari improvvisano un corteo all’interno del Salone al ritmo della Samba Band e aperto dallo striscione “Voglia di Sciopero Precario”. Moltissime persone si aggiungono al corteo che prosegue fino all’esterno dei padiglioni della fiera. Una responsabile dell’ufficio stampa del Salone si avvicina e dice “Gli editori sono molto arrabbiati. Vi sembra il modo di comportarvi??”. Una devota le risponde prontamente “E voi vi sembra il modo di farci lavorare a questa condizioni??”. “…”. Il corteo continua  festoso, i precarizzatori sono avvisati: lo sciopero precario si avvicina.
San Precario 1- Editori/precarizzatori 0
Tutta la storia…

lunedì 16 maggio 2011

NariocaPress alias San Precario. Ovvero il Santo dei Precari vi ha fregato ancora una volta!


Narioca Pres (s) – la nuova casa editrice contestata da San Precario al salone del libro in quanto presentava il volume ‘Perché la precarietà ci salverà’ scritto da un accanito ultraliberista – non è altro che l’anagramma di San Precario. Tutto finto: la casa editrice, il libro, l’autore, il sito web, il catalogo, l’ufficio stampa. Finta anche la contestazione che ha rappresentato l’apice di una serie di azioni di informazione e disturbo nelle giornate della kermesse. Finto anche lo stand ma vere le case editrici con cui abbiamo preso lo stand: Bepress, OmbreCorte, AgenziaX .
Chiudendo con un vero tocco finale d’autore: la presentazione, in luogo della immaginaria opera ultraliberista, del secondo numero dei “Quaderni di San Precario”, rivista di critica giuridica, economica e sociale.

Si è voluto dar voce ai redattori precari che lavorano nelle case editrici in una condizione di invisibilità – ma sono persone reali – attraverso una casa editrice visibile – ma finta – cercando così di attirare l’attenzione sullo sfruttamento del lavoro precario messo in atto dalla stragrande maggioranza delle case editrici.
E poi c’è il gusto tutto ‘San Precario’ di burlarsi del patinato mondo del salone del libro e dei prestigiosi circuiti editoriali sbeffeggiandoli con le loro stesse armi.
I soggetti autorganizzati che hanno macchinato il tutto – San Precario, Rete dei Redattori Precari, Intelligence Precaria, Alato, Punti San Precario Centro Sociale Gabrio e Sos Fornace di Rho/Milano – hanno voluto denunciare una parte importante della precarietà nel nostro paese, peraltro in un settore che nonostante la crisi non è certo uno di quelli in perdita.
Alcuni numeri della precarizzazione: Adelphi 7 redattori assunti e 12 collaboratori di cui 6 a partita iva; DeAgostini Scuola 18 redattori assunti, 13 a progetto (ma con obbligo di presenza quotidiana in azienda); Mondadori (Oscar) 6 assunti, 9 cocopro con fisso mensile, 10 cocopro pagati a cottimo (cioè a cartella) e 1 collaboratore con partita IVA; Rcs (Rizzoli-Bur) 19 assunti, 17 cocopro, 2 interinali, 4 stagisti e 1 partita IVA; Mondadori Education 31 redattori assunti contro 31 atipici nelle sedi di Milano e Firenze; Piemme i dati dell’intera azienda contano 56 dipendenti assunti, 27 collaboratori, 2 interinali.
E proprio dal Salone del Libro si vuole lanciare un segnale forte: i redattori precari vogliono farsi vedere, vogliono diritti e non solo doveri, vogliono un nuovo welfare, vogliono un reddito di base universale e incondizionato. Vogliono che le case editrici inizino a sentirsi un po’ meno sicure nel fare il bello e il cattivo tempo con lavoro & contratti, che sappiano che qualcuno le sta tenendo d’occhio. Vogliono che altri redattori precari trovino il coraggio di rompere i vincoli di ricattabilità e consenso, trovino consapevolezza e fiducia nell’organizzarsi insieme.
E hanno tanta ma tanta voglia di sciopero precario.
REREPRE, Rete Redattori Precari – San Precario Milano – Punto San Precario Torino, sportello legale c/o centro sociale Gabrio – Punto San Precario Milano-Rho c/o centro sociale La Fornace, A.L.A.T.O. Assemblea dei Lavoratori Autoconvocati di Torino –
Infoweb www.rerepre.orgwww.precaria.orghttp://il-legale.noblogs.orgwww.sosfornace.orgwww.alato.org

Guarda tutto il materiale…

San Precario, secondo giorno alla fiera del libro di Torino


Dopo gli attacchi messi a segno ieri all’interno e all’esterno dei padiglioni del Salone del Libro di Torino, la Rete dei Redattori Precari, protetti da san Precario, santo protettore dei diversamente occupati, tornano all’attacco e lo fanno, come al solito, con il sorriso.

Come di consueto, partiamo dai fatti. Dopo il clamore delle iniziative di ieri la Rete dirama un comunicato, annunciando per oggi una grossa contestazione diretta contro la presentazione del volume Perché la precarietà ci salverà di Thomas Murphy, edito dalla sedicente casa editrice Narioca PresS, prevista per questo pomeriggio al Salone.

E’ appena passata l’ora di pranzo, la presentazione inizia con l’autore, Thomas Murphy, supportato da una relatrice sconosciuta. Immediatamente partono i fischi. «Il popolo dei centri sociali si sta per scatenare», avranno forse pensato gli ignari spettatori, richiamati sul posto dal trambusto. E forse anche la polizia avrà pensato più o meno la stessa cosa.

Ma la farsa dura poco, la beffa si svela. Il pubblico, catapultato per un istante in una fantasia borgesiana, scopre che il sedicente Thomas Murphy, l’ancor più sedicente presentatrice, il fantomatico libro e addirittura la misteriosa casa editrice non sono altro che una finzione, una maschera dietro la quale si cela il sorriso sornione del popolo precario - tanto che Narioca Press è l’anagramma quasi perfetto di san Precario.

Il disvelamento del trucco fa partire la seconda fase dell’operazione: una marcia colorata e rumorosa che attraversa il Salone e cerca di risvegliare dal torpore il pubblico zombificato che però, novità rispetto a ieri, sembra reagire meglio e segue il corteo fino all’uscita, dove qualche ora prima, forse per l’emozione, un vetro è esploso di sua sponte, seminando il panico per un paio di minuti tra i clienti dello spizzico.

Arrivati finalmente a respirare l’aria fresca, i portavoce iniziano a megafonare la parola di san Precario, mentre a ritmo di tamburo alcuni si mettono a ballare, a far chiasso, a richiamare gente. Ai consueti discorsi e rivendicazioni dei giorni scorsi, questa volta si aggiunge una speranza, o meglio, un desiderio talmente forte da essere già uno scopo, un obiettivo: lo Sciopero generale dei Precari, che in questo momento è il vero obiettivo della lotta.

Ma prima devono riuscire a organizzarsi, a riconoscersi, a unirsi, devono essere in grado di ristabilire quella che una volta si chiamava coscienza di classe, che altro non è, per usare parole che fanno meno paura, la coscienza di essere tutti nella stessa condizione e di avere come unica possibilità quella di muoversi come un unico corpo, di sapere di non essere soli. Solo così si può contrastare il potere ricattatorio di chi il lavoro lo offre e si crogiola nel sapere che la prima battaglia dei precari è tra di loro.

Se riusciranno a diventare una classe, se saranno in grado di organizzare uno sciopero o un qualsiasi atto di sabotaggio coordinato e partecipato, allora sì che quelli che ora li guardano e sorridono di loro, pensando che in fondo sono solo ragazzi, capiranno che il ragazzo o la ragazza che ogni giorno lavora al loro fianco, non è più un ragazzo o una ragazza qualsiasi, non è più un precario, bensì l’avanguardia di un esercito imbattibile. Imbattibile perché invisibile, ma soprattutto perché conosce perfettamente il proprio nemico e sa molto bene qual è il punto molle dove assestare il colpo.


i redattori precari tornano all'assalto Books blog.it


immagini

Narioca press

foto repubblica

sabato 14 maggio 2011

San Precario appare al Salone del libro di Torino



Oggi sabato 14, ore 13.00 San Precario appare allo stand del gruppo RCS per poi materializzarsi agli stand Mondadori e Einaudi seguito da una trentina di precari dell’editoria appartenenti alla rete REREPRE – rete redattori precari – e da devoti del Punto Legale San Precario attivo all’interno del centro sociale Gabrio di Torino.



L’azione mirava a sottolineare l’alto livello di precarietà nel mondo dell’editoria: grafici, redattori, correttori di bozze, traduttori, … un esercito di partite iva di facciata, di contratti atipici, flessibili, a cottimo ma che nella realtà spesso nascondono rapporti di lavoro continuativo, un rapporto da dipendenti senza però poter godere dei diritti che spettano a chi è assunto con contratto a tempo indeterminato. I precari del settore sono disponibili 24 su 24, niente straordinari riconosciuti, niente malattia o maternità e spesso nonostante il loro apporto sia indispensabile per l’uscita di un libro non meritano neppure di essere citati, di vedersi riconosciuta la loro professionalità e amore per la cultura.



Durante l’azione i precari del Santo hanno distribuito volantini informativi sia al pubblico che ai lavoratori precari degli stand, attaccati post-it con la scritta Libro 3x2 fatto da tre redattori al costo di due e Libro D.O.P. Denominazione di origine precaria su libri, vetrine, pannelli presenti agli stand, parlato al pubblico con megafono spiegando la loro presenza.



Applausi al Santo e forte solidarietà sia da parte del pubblico che da parte dei lavoratori anche degli stand vicini. E come poteva essere diversamente quando i precari dell’editoria spiegavano che non ci stanno più alla precarietà permanente, alla denigrazione della loro professionalità, alla negoziazione individuale dei contratti a cottimo. Il messaggio era forte: basta sfruttamento, basta precarietà senza diritti è arrivato il momento della reazione precaria e inserendosi nei percorsi di altri lavoratori precari annunciano che la via è tracciata: sciopero precario, sciopero nella precarietà. La riscossa precaria è già partita.



Anche domani sarà una giornata che vedrà il Santo protagonista, infatti è venuto a conoscenza di una nuova casa editrice ‘Narioca Press’ la quale presenterà un libro che esalta la precarietà giustificandola sempre e comunque anche nei suoi aspetti più biechi e irrispettosi. L’appuntamento è ghiotto e San Precario non si perde certe delizie!



REREPRE, Rete Redattori Precari San Precario Milano – Punto San Precario Torino, sportello legale c/o centro sociale Gabrio – Punto San Precario Milano-Rho c/o centro sociale La Fornace, A.L.A.T.O. Assemblea dei Lavoratori Autoconvocati di Torino

pubblicata da San Precario il giorno sabato 14 maggio 2011 alle ore 20.04

venerdì 13 maggio 2011

Torino: fuori il Movimento per la vita dal Salone del Libro


Oggi, 12 Maggio, doveva svolgersi all’interno del salone internazionale del libro di Torino, un incontro a cura del movimento per la vita, con la presenza del presidente dell’associazione Carlo Casini. Mentre l’incontro stava per avere inizio, un gruppo di donne appartenenti a varie realtà che nel territorio piemontese si battono contro il protocollo Ferrero e l’ingresso del Mpv nei consultori, hanno fatto irruzione all’interno dello spazio in cui si stava tenendo, per impedirne lo svolgimento.
Quando si parla di Movimento per la vita, si intende quell’ associazione che ingabbia la donna negli unici ruoli di madre e moglie, si preoccupa esclusivamente della tutela dell’embrione a discapito della salute e della libertà di scelta della donna, demonizza gli anticoncezionali.
Si tratta di figure non specializzate che presidiano gli ospedali, spesso insultando le donne che si recano ad abortire e facendo pressione psicologica sulle più giovani all’interno delle scuole.
La situazione potrebbe ulteriormente peggiorare a causa della minaccia che rappresenta il Protocollo Ferrero che, nel caso entrasse in vigore, introdurrebbe i volontari del movimento per la vita nei consultori, obbligando le donne ad avere a che fare con loro sin dal primo incontro.
Riteniamo che la presenza di una associazione di cattolici integralisti e antiabortisti, quale è il movimento per la vita non debba avere alcuno spazio all’ interno di un luogo come il salone del libro, così come all’interno di ospedali, scuole e consultori.
La reazione immediata da parte dei componenti dell’Mpv presenti alla fiera è stata di spintonarci, cercare di strapparci gli striscioni e aggredirci verbalmente. Immediata è stata la richiesta d’intervento della polizia e, poco dopo l’arrivo degli agenti della digos, è sopraggiunta la celere, che è stata fatta entrare all’interno del salone e brutalmente ci ha “accompagnato”fuori dalla fiera.
Siamo convinte che in tutte le occasioni in cui viene messa in discussione la libertà di scelta delle donne, dobbiamo essere pronte a contrastare con forza e convinzione questi attacchi, così come abbiamo fatto prima del 13 febbraio, quando abbiamo occupato la sede del PDL per rivendicare la nostra autodeterminazione, così come abbiamo fatto oggi, impedendo l’inaccettabile comizio del movimento per la vita al salone del libro e come continueremo a fare in vista dell’otto giugno, data il cui il Tar dovrebbe esprimersi, in seguito al ricorso presentato da un’associazione di donne per bloccare l’iter del Protocollo Ferrero.
Collettivo Universitario Autonomo e Laboratorio Sguardi sui Generis

mercoledì 11 maggio 2011

San Precario 16° Personaggio

Torino, XXIV Salone Internazionale del Libro, 12-16 Maggio 2011-05-09 Memoria. Il Seme del Futuro
L’ apoteosi della precarietà
SAN PRECARIO 16° PERSONAGGIO
15 sono i personaggi italiani scelti dai curatori della mostra 1861-2011. L’Italia dei Libri: ‘Protagonisti il cui pensiero – e in molti casi la stessa ‘vita esemplare’ – ha travalicato il confine della pagina letteraria ed è diventato matrice dell’identità di noi italiani d’oggi’, organizzata per questa edizione del salone del Libro.
Ma l’oggi è per molti, per troppi ‘vita precaria’ e quindi non può che essere Lui, il Santo di precarie e precari, San Precario, il 16° personaggio che apparirà al Salone Internazionale del Libro.  E per la sua prima apparizione nella città della Fiat quale occasione migliore?
Il Salone del Libro – come tutti gli eventi fieristici – può esistere solo grazie al lavoro precario: montatori e smontatori, hostess e steward, elettricisti, falegnami, centralinisti, addetti alla ristorazione e chi ne ha più ne metta.
Per loro il salone significa lavoro sottopagato, straordinari non pagati, retribuzioni in ritardo, ricatti, assenza di continuità lavorativa. Non parliamo poi di ferie, malattia, maternità, diritto di sciopero. Alcuni vengono precarizzati direttamente dalla società francese GL Events Lingotto Italia, altri dalle mitiche agenzie/cooperative di lavoro, altri dalla miriade di società di subappalto. Insomma un gigantesco luna park della precarietà.
San Precario non poteva proprio esimersi dall’apparizione e portare l’annuncio dello Sciopero Precario del prossimo autunno.
Il salone rappresenta l’apoteosi della precarietà. Pensiamo infatti alla filiera che porta alla produzione di un libro. Già, non c’è solo l’autore, la casa editrice, il curatore della collana che ci permette di leggere. Ma è soprattutto un esercito precario che qualcuno ha definito ‘il punto di snodo centrale della produzione del libro’. Affiancano gli autori nella stesura del manoscritto, partecipano al progetto grafico, curano l’uniformità tipografica e la corrispondenza immagini/testo, controllano rimandi e citazioni bibliografiche, vanno a caccia di refusi e appongono il fatidico «visto si stampi».
Anche la parte multimediale, ormai indispensabile, è possibile solo grazie al loro contributo.  Alcuni numeri: Adelphi 7 redattori assunti e 12 collaboratori di cui 6 a partita iva; DeAgostini Scuola 18 redattori assunti, 13 a progetto (ma con obbligo di presenza quotidiana in azienda); Mondadori (Oscar) 6 assunti, 9 cocopro con fisso mensile, 10 cocopro pagati a cottimo (cioè a cartella) e 1 collaboratore con partita IVA; Rcs (Rizzoli-Bur) 19 assunti, 17 cocopro, 2 interinali, 4 stagisti e 1 partita IVA; Mondadori Education 31 redattori assunti contro 31 atipici nelle sedi di Milano e Firenze; Piemme i dati dell’intera azienda contano 56 dipendenti assunti, 27 collaboratori, 2 interinali.
San Precario apparirà anche per benedire l’apertura dell’ennesimo Punto San Precario il primo a Torino – presso il Centro Sociale Gabrio – dove i precari di tutte le età potranno trovare assistenza legale e non solo per muoversi nella giungla della precarietà.
San Precario Milano – Punto San Precario Torino, sportello legale c/o centro sociale Gabrio – Punto San Precario Milano-Rho c/o centro sociale La Fornace, A.L.A.T.O. Assemblea dei Lavoratori Autoconvocati di Torino – REREPRE, Rete Redattori Precari
Infoweb: precaria.orgRete dei redattori precariIl legaleSOS FornaceAlato
Ufficio Stampa: Paola Gasparoli