Precari Canaglie nasce dalla voglia di tornare ad occuparsi della propria vita, a partire dalla condizione di precarietà che pervade la quotidianità, sia nei tempi lavorativi che nei momenti apparentemente estranei alla produzione.
lunedì 17 settembre 2012
I Love Gabrio – Amianto per nessuno, Gabrio per tutt*
dal blog: I Love Gabrio
DI AMIANTO, AUTOGESTIONE E INCONSISTENZA DELLE ISTITUZIONI
n questa fine di estate 2012 che ci ha visti ancora impegnat* in diverse lotte dobbiamo fermarci un attimo e riprendere parola per porre al dibattito pubblico una questione molto delicata: quella dell’amianto al centro sociale Gabrio.
L’amianto c’è, lo sappiamo, a Torino lo sanno tutti quelli che hanno minimamente presente il Gabrio.
venerdì 31 agosto 2012
i migranti bucano l'informazione..il comune sbianca di vergogna!
Non è la carta stampata a far la differenza, ma l'autonomia del comitato antirazzista e la lotta dei lavoratori stagionali, ma accade anche che il silenzio di tomba del comune, colpevole di un'accoglienza stile Rosarno, e il suo razzismo istituzionale inizino a venire a galla sui media.
alcuni link sulla stampa locale e nazionale:
Immigrati stagionali in Piemonte: “Abitazioni peggio che a Rosarno”
Saluzzo come Rosarno Gli schiavi della raccolta “Questa non è vita”
I braccianti di Saluzzo senza un tetto diventano un caso nazionale
sabato 25 agosto 2012
lunedì 20 agosto 2012
giovedì 16 agosto 2012
Il RE è nudo . a cura del comitato antirazzista saluzzo
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IL RE E’ NUDO
Li avevamo
chiamati “Gli Invisibili” per raccontare di persone che da oltre
due mesi vivono all’addiaccio, esposti a qualunque condizione
climatica, coricati su cartoni, ammassati oramai in quasi duecento in
pochi metri quadrati. Tutti arrivati dopo il 1° luglio, per caso
fortuito o rispettosa correttezza proprio il periodo che avrebbe
dovuto inaugurare il Progetto Accoglienza del comune di Saluzzo,
secondo gli astratti intendimenti di amministrazioni e istituzioni
che alla prova dei fatti si sono manifestati palesemente inadeguati.
La metà dei
migranti “invisibili” a distanza di due mesi ha reperito un
contratto di lavoro ma le condizioni di vita non cambiano: lo stesso
cartone su suolo pubblico, le stesse estreme condizioni rese ancor
più dure dalle otto-dieci ore nei campi, la fila estenuante per
l’unica doccia a disposizione.
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